Indaco: recensione Gli occhi di cera

Recensione, della mia raccolta di vv Gli occhi di cera, sul quotidiano online di Padua, Padovando. Giugno 2013.

Fonte, web.

Biografia

Mi chiamo Gemone, con l'accento grafico sulla prima «e». Visconte di Velieronero d'Oltremare e marchese de Sourire aux lévres; sono un anacronismo nato artisticamente «narrando» a Ceuta.

A partire dal 2009, i miei testi sono comparsi su riviste letterarie, quali:

«Il Foglio Clandestino» di Sesto San Giovanni (MI);

«La Masnada» di Coprani Marina (CZ);
«Prospektiva» di senese fondazione;
«Inverso» di Padova;
«Il Ridotto di Venezia» dai serenissimi natali;
«Il Segnale» di Milano dagli storici percorsi di ricerca letteraria;
«Ellin Selae» di Murazzano (CN) e dall'acronimo “Esiste la luce in noi, siamo esseri legati all'eterno”;
«Diwali» la contaminata di Roma-Gronoble;
«Capoverso» in quel di Cosenza;
«Argo, una saga a spasso coi tempi» (online). Bologna;
«Carmilla online, letteratura, immaginario e cultura d'opposizione». Bologna.

Il mio motto è «Sans terre»: con significato archetipale. Parafrasando Freud o rivisitandolo: l'artista vero è un bambino che segue la morte, al di là del principio del piacere. E la morte non è poi tanto sicura. Moriamo per poter ritornare allo stato di assenza. Perché questa continua ricerca di sofferenza ripetuta? L'Istinto di vita vuole l'insicuro per non ricordarlo. Sparizione e apparizione. Eros e Thanatos. Bellezza e malinconia che spesso mi fanno anello.

Omissis

martedì 2 luglio 2013

recensione Gli occhi di cera